Approccio
I professionisti dello studio Sinapsy si rifanno a diversi orientamenti che vanno dal comportamentismo alla teoria sistemico-familiare, dalla teoria dell’attaccamento all’analisi del comportamento applicata.
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I modelli di maggiore riferimento sono la psicoterapia cognitivo-costruttivista relazionale, la psicoterapia cognitivo–neuropsicologica e la psicoterapia cognitivo-comportamentale.
L’approccio metodologico cognitivo costruttivista relazionale vede il paziente come vero esperto di sé, in quanto in contatto con il proprio mondo interiore, e ha come obiettivo quello di ricostruire le modalità attraverso le quali il paziente legge se stesso, la sua storia di vita, la relazione con gli altri e il mondo. L’obiettivo finale di questo approccio è quello di migliorare ed ampliare la consapevolezza di sé del paziente mediante un lavoro terapeutico basato principalmente sulle emozioni. Lo psicoterapeuta cognitivo relazionale, infatti, lavora non solo sui pensieri ma su tutti gli stati mentali, in particolare sulle emozioni e sugli stati psicologici incarnati, riferiti al corpo, e ha come compito primario quello di comprendere e di lavorare sulle emozioni che si muovono nella psiche del paziente. La relazione terapeutica diventa quindi strumento primario di esplorazione in cui il terapeuta, in accordo alla teoria dell’attaccamento di John Bowlby, diventa una “ base sicura” in grado di stimolare l’esplorazione dei pensieri e delle emozioni del paziente in un contesto empatico e non giudicante.
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Nella psicoterapia cognitivo-neuropsicologica il focus della terapia è il “chi” della persona, i suoi modi di fare esperienza e le modalità di riconfigurare l’esperienza stessa in una trama narrativa, il racconto di sé. I cambiamenti emotivo comportamentali che costituiscono il sintomo sono comprensibili come peculiare accadimento di una specifica storia di vita. La maggior parte della sofferenza psicologica origina da un’alterazione del senso di stabilità personale dovuta ad una forma di alterazione dell’identità.
Il lavoro in terapia è quello di ricomporre le alterazioni di senso che hanno portato a quella o a questa frattura identitaria indagando i contesti esperienziali.
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La psicoterapia cognitiva e comportamentale spiega il disagio emotivo attraverso una complessa relazione di pensieri, emozioni e comportamenti: gli eventi influenzano le nostre emozioni, ma pensieri e comportamenti determinano la loro intensità e la loro durata. I problemi emotivi sono in gran parte il prodotto di credenze disfunzionali che si mantengono nel tempo. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) si propone, di conseguenza, di aiutare i pazienti ad individuare i pensieri ricorrenti e gli schemi disfunzionali di ragionamento e d’interpretazione della realtà, al fine di sostituirli e/o integrarli con convinzioni più funzionali. Gli obiettivi della terapia vengono definiti in modo condiviso tra paziente e psicoterapeuta, che collaborano attivamente al fine del raggiungimento degli obiettivi stessi.
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